07 Agosto 2020
Valnerina e le anfore della Società Agricola Annesanti
A cura di Claudio Accetta
L’ultimo tratto di strada è tutto sterrato e quello che diventa una specie di viottolo si biforca: il navigatore, a questo punto, non ti dà più indicazioni, ma se prendi a destra dopo qualche metro capisci di aver sbagliato, perché la carrareccia diventa talmente stretta che la macchina non ci passa più. Così fai marcia indietro con molta attenzione per non finire nel fossato e prendi l’altra diramazione, in leggera salita.
Una curva e ci sei.
Il primo a mostrarsi un po’ sorpreso che tu ti sia spinto fino a lì è proprio lui, Francesco Annesanti, deus ex machina e unico facitore dei suoi vini.
Non ci si trova certo in una moderna cattedrale-cantina supertecnologica; tutto invece parla di semplicità, di tradizione e, al tempo stesso, sperimentazione sul campo.
E’ stato proprio Francesco a trasformare, nel 2012, la stalla di famiglia e, in fondo, l’ambiente, un po’ rustico, è ancora quello. Nella splendida e ancora un po’ selvaggia Valnerina, a poca distanza dal tranquillo e per certi versi misterioso Lago di Piediluco, Annesanti coltiva grechetto, malvasia, pecorino, barbera e sangiovese, con viti che hanno la veneranda età di 50/60 anni.
Quando inizia la degustazione Francesco quasi si schermisce, minimizza, deplora di non avere locali più eleganti e accoglienti ma, in fondo, si vede che vuole farti assaggiare tutto perché sa, è convinto, che ti piacerà tutto quello che assaggerai. E la sua convinzione cresce quando passa agli amati vini in anfora, che evidentemente considera i suoi fiori all’occhiello.
Abbiamo esordito con il “Raspato” Umbria Rosato Frizzante IGT rifermentato in bottiglia. E’ un blend di Sangiovese e Aleatico, color buccia di cipolla, con una spuma fine e persistente. Al naso è delicato, con sentori di piccoli frutti rossi e note floreali. Al gusto risulta fresco, sapido ed equili9brato. Ideale per cominciare in allegria un pranzo tra amici, anche grazie all’allegro confezionamento e alle colorate etichette che raccontano storie diverse.
Il “Colle Fregiara“è un interessantissimo Trebbiano Spoletino vinificato in anfore di terracotta, con le bucce, senza controllo della temperatura. Matura per 10 mesi, con le bucce, in anfore di terracotta, poi in damigiane di vetro per altri tre mesi, dopodiché viene imbottigliato senza chiarifiche, filtrazioni e stabilizzazioni. Giallo dorato, al naso si presenta con note di fiori, frutta bianca e una sottile affumicatura. Al palato è elegante e verticale, leggermente sapido, fresco e con un profilo netto e pulito.
“Piano della Torre” è un Pinot Nero con aggiunta di Sangiovese, Rosso Umbria IGT, anche lui vinificato in anfore di terracotta, poi maturato con le stesse modalità del Trebbiano Spoletino a parte la permanenza nelle damigiane di vetro, che dura quattro mesi. Anche le modalità di imbottigliamento sono le medesime. Color rosso rubino profuma delicatamente di piccoli frutti rossi, pietra focaia e spezie dolci. Molto beverino e piacevolmente acido.
“Il salto del cieco” Umbria IGT è un mix di Barbera e Merlot. Matura in acciaio inox e viene imbottigliato senza filtrazione né stabilizzazione. Color rosso porpora si presenta al naso con sentori di ciliegia e lampone, viola, pepe e cannella. Ha un sorso ricco di frutto, avvolgente, piacevolmente fresco e risulta in bocca molto godibile.
“Suppriscola”, infine, Umbria IGT, Barbera in purezza, è una goduria che aspetta soltanto di essere stappata e accompagnata a un paninozzo con il salame, in compagnia di qualcuno cui, per una ragione qualsiasi o anche per nessuna ragione, si vuole bene. La vinificazione è tradizionale in rosso, a temperatura controllata, senza aggiunta di solfiti. La maturazione avviene in acciaio inox, con decantazione e illimpidimento naturale. Dice Francesco che l’imbottigliamento avviene senza filtrazione, stabilizzazione né coadiuvanti chimici, durante la fase calante della luna e in giorni di cielo terso. Si presenta con un rosso violaceo intenso, profuma di frutta rossa croccante e la caratteristica acidità ne esalta la bevibilità.
Per questa, prima, volta, abbiamo chiuso così la nostra visita. Altre strade e altri luoghi ci attendevano: qui vicine ci sono le cascate delle Marmore e, come già detto, la tranquillità ed il mistero etrusco del Lago di Piediluco. Le casse di vino riposano tranquille nel bagagliaio dell’auto.
Società Agricola Annesanti
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