01 Dicembre 2020

Alle pendici del Taburno!

A cura di Michele Cerrato

 

Di recente abbiamo avuto modo di degustare i vini della cantina Terre Caudium, una piccola realtà del Sannio, in Campania.
Siamo nell’areale della DOCG dell’Aglianico del Taburno, proprio alle pendici del massiccio montuoso omonimo, noto anche come Dormiente del Sannio perché il suo profilo ricorda quello di una donna supina.
Per la precisione i vigneti della cantina Terre Caudium si trovano nei comuni di Cautano e Vitulano, a circa 400 metri s.l.m., e sono tutti di proprietà della famiglia Caporaso, che si dedica alla coltivazione della vite da ben 4 generazioni.

Una storia che parte agli inizi del ‘900 con il bisnonno Pasquale, che pianta e coltiva i primi vigneti, e che arriva ai giorni nostri con Carmine che, dal 2007, gestisce la cantina con l’aiuto di tutta la famiglia.

Ed è proprio la famiglia che si occupa di tutte le fasi di lavorazione, dalla coltivazione della vite alla raccolta delle uve, alla loro vinificazione e ai successivi lavori in cantina.

Abbiamo iniziato versando nel calice il loro Coda di Volpe 2019, affinato in acciaio, che ci ha colpito per il suo colore intenso e per i profumi di fiori di campo, nespola e nocciola fresca. In bocca è sorprendentemente fresco per il vitigno in questione, accompagnato da una leggera sapidità e da un piacevole finale ammandorlato.

A seguire uno dei vitigni principe del Sannio, la Falanghina, di cui abbiamo assaggiato le annate 2019 e 2018. Anche in questo caso è previsto un affinamento esclusivamente in acciaio e poi in bottiglia.
L’annata 2019, seppur giovane, si presenta con un giallo paglierino molto intenso che vira verso il dorato. Inizialmente un po’ timida al naso, spiccano note di frutta a polpa bianca, come la mela golden, la nespola e la pesca bianca, e sentori di miele, erba tagliata e polvere di gesso. Il sorso è fresco e di struttura, grazie ad una gradazione di 13,5% ed esplodono sentori di melone giallo e mandarino, che man mano vira verso il lime.
Perché non provarla con una tartare di pesce bianco o con un bel piatto di pasta al pesto di pistacchi e gamberi?
La Falanghina 2018, invece, abbandona la timidezza ed esplode al naso con intriganti note vegetali che si affacciano fin da subito, per lasciare spazio poi a sentori di canfora e ad una mineralità che ci rimanda alla pietra bagnata. Al palato l’ingresso è pieno e avvolgente con agrumi che stavolta si avvicinano al cedro. L’abbinamento è un evergreen intramontabile: gli spaghetti con le vongole!

Dopo questo excursus sui bianchi, siamo passati ai rossi, da Aglianico ovviamente, vista la zona di produzione in cui ci troviamo.
Il primo a essere stato versato è l’Aglianico Campania IGP del 2015. Solo affinamento in acciaio per questo blend di Aglianico e Piedirosso dal color rosso rubino con riflessi granato e dall’olfatto complesso. Un susseguirsi di profumi che vanno dal ribes nero e more maturi al pepe bianco che solletica il naso, per continuare con fragranze di sottobosco, carruba, caffè e tamarindo fino a sbuffi di arancia sanguinella e arancia candita. E con il passare dei minuti dal calice arriva una interessante nota salmastra.
Anche il sorso è altrettanto ricco e caldo, ancora tanto fresco dopo 5 anni, con una piacevole nota ematica sul finale.
A braccetto con un piatto di pappardelle al ragù di cinghiale o una ricca grigliata mista di carne!

Arriviamo finalmente alla DOCG dell’Aglianico del Taburno quando versiamo il Ciaravis Riserva del 2010.
Affinamento di circa 24 mesi in tonneau di rovere francese e successivamente in vetro per questo vino dal profilo olfattivo ricco, carico di frutti di bosco neri che diventano marmellata, nuances di tamarindo, caramella mou, fichi secchi, pellame e note speziate da cannella, noce moscata e chiodi di garofano.
Il sorso è un bell’equilibrio tra freschezza, sapidità e un tannino levigato ma presente. Buona la persistenza in bocca con una chiusura che solletica il gusto dell’umami.
Qui nel piatto occorre un bel brasato, magari di cinghiale, oppure dei formaggi a lunga stagionatura.

Una piccola cantina dai vini che hanno voglia di raccontare un territorio. Chissà che presto non si riesca a fare una capatina nel Sannio!

 

Terrecaudium di Goglia Maria
Via Sala 25, 82030 Cautano BN
Tel. +39 392 61 07 455
commerciale@terrecaudium.com

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